Diletta Masetti

Diletta Masetti nasce a Foligno il 18 giugno 1988. Sin da piccola coltiva la sua vocazione artistica, esibendosi a soli quindici anni con attori del calibro di Milena Vukotic e Pietro Biondi in “Parole suadenti”, spettacolo diretto da Anna Leonardi per l’Estate spoletina del 2003. Si affida nella formazione alla danzatrice di fama internazionale Daniela Malusardi che la inserisce in diverse produzioni di danza contemporanea e di teatro danza. Durante il conseguimento della Laurea in “Cultura e Tradizioni del Mondo classico” presso la Lumsa, incontra Gennaro Colangelo, docente e regista, che la vuole come Antigone in “L’ombra di Ares”, spettacolo presentato in occasione della riapertura del Tempio di Giove Anxur a Terracina a al Festival di Maratea nel 2010. Nel 2012 approda all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio d’Amico”, dove ha la possibilità di studiare con grandi Maestri del panorama nazionale e internazionale. Nel 2013 vince il Premio SIAE con il testo inedito sul femminicidio intitolato “Mia figlia”. L’incontro con Marco Filiberti la spinge a chiedere un permesso accademico per vestire i panni di Calliope in “Il Crepuscolo di Arcadia: dieci quadri per un’opera mondo”, terza parte della Trilogia  documentata da un volume edito dalla casa editrice Titivillus, a cura di Pierfrancesco Giannangeli. Il nucleo del tragico e dell’antico sembrano accompagnarla negli spettacoli ai quali prenderà parte successivamente: “Medea”, per la regia di Gabriele Lavia, “Baccanti” e "Medee" per la regia di Matteo Tarasco, “Catilina”, per la regia di Carlo Oldani, “Fedra”, per la regia di Mariano Anagni. Grazie alla collaborazione con Emiliano Russo (con lui vince un secondo Premio SIAE nel 2016 per “Mercuriocromo: piccola tragedia familiare”) ha la possibilità di sperimentarsi in messinscene contemporanee (“From Pinocchio” di Emiliano Russo, “Girls Like that” di Evan Placey e "In the night (Before the sun rises) di Nina Segal). Dal 2014 partecipa attivamente alle attività teatrali della Compagnia #SIneNOmine, costituita dall’unione di attori professionisti e detenuti della Casa di Reclusione di Maiano di Spoleto e diretta da Giorgio Flamini che cura diverse regie inserite nella programmazione del Festival dei Due Mondi di Spoleto. L’amore per la musica classica le fa sentire l’esigenza di esprimersi in  reading con il Maestro di pianoforte Alessandro Bistarelli e con il Maestro di chitarra classica Ciro Carbone, con i quali esplora rispettivamente gli universi agli antipodi di Alexander Scriabin e della canzone classica napoletana. Nel 2016 è Costanza d’Altavilla a Jesi in “Il volo dell’aquila. Di come Costanza Imperatrice diede al mondo il figlio Federico II”, festa teatrale di apertura del Festival Pergolesi-Spontini firmata da Franco Dragone per la regia di Gianpiero Francese. Nel 2017 interpreta Giulia Gibbs ne "La piccola città" di Wilder, per la regia di Federico Gagliardi, presso il Teatro di Villa Torlonia. La collaborazione con Marco Filiberti continua feconda nel 2017 e nel 2018: è Elisabetta di Valois in "Intorno a Don Carlos. Prove di autenticità. Kammerspiel 1.1", in scena a Jesi, Città della Pieve e al Teatro Eliseo a Roma (è recentemente uscita una pubblicazione della Titivillus che documenta l'accadimento), interpreta la Visione della Bellezza in "Conversation Pieces", che debutterà presso il Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano nell'estate 2018.